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Minacce di VitaBuonasera, caro lettore o lettrice che perdi tempo su questo blog. Sarò sincero, devo ammettere che qui c'è veramente di tutto, da riflessioni esistenziali a invettive contro il sistema, dai cuori spezzati ai racconti più fantasiosi che io abbia mai scritto. In ogni caso, tutto questo sono io. Sotto tante facce. Potrei persino risultarti simpatico o tenero, ma la realtà è che, purtroppo, non me ne frega niente. Sono cinico, un pò stronzo, fedele solo alla mia morale, e non bado alla tua analisi psicologica. Non confondere la mia spiritualità e curiosità. Leggi e basta, sennò che diavolo di lettore saresti. Buona perdita di tempo.

domenica 8 giugno 2008

Baguette

A mezzogiorno il profumo di baguette appena sfornate si diffondeva nell'aria di Parigi, mentre il sole picchiava forte sui tetti, riscaldando gli animi degli inquilini. Il vento soffiava nelle orecchie dei giovani amanti e nei boulevard più rinomati della città le coppiette erano inebriate dall'accoglienza di quelle vie. Gli uccelli si svegliavano pigri e decollavano dai loro nidi verso fast-food o chef maximè dove rifornirsi di avanzi per sopravvivere; le uova si schiudevano e i piccoli pulcini chiedevano cibo.
Frank riposava sotto i platani, mentre il fruscio delle foglie accompagnava i suoi pensieri al ritmo di un blues nostalgico. Come in un sogno lucido una donna, giovane e bella, apparì al suo fianco, ridestando il parigino dal suo rimuginare. Un vestito completamente rosso e scintillante, contornato da dei capelli mori che fluttuavano nell'etere, gli orecchini di perla da infiniti carati grossi come biglie e le scarpette con tacchi chilometrici, facevano intuire che tutto ciò non era reale. "Un'altra visione, diamine" pensò Frank; con calma si alzò dalla panchina, si voltò versò la donna e la fissò per qualche minuto. - Mi chiamo Angela - mormorò.
- Piacere Angela, a cosa devo l'onore? - replicò lui assumendo una posa il più casual possibile.
- Onere è un termine più adatto, - disse Angela con tono autorevole - sono qui per condurti da... -

La visione scomparve così come era arrivata. Una bellezza superiore, scartata per far posto alla sua vita. Leggiadria al vento, buttata, sprecata per volere del destino. Perchè le donne controllano il destino. - Odio le interruzioni - imprecò Frank, scacciando dalla mente le limpide riflessioni sull'amore.
Si ritrovava solo e sperduto per i viali francesi, mentre il sole alto nel cielo lo abbagliava ancor di più. Una foglia gli giunse sul palmo, spinta da una brezza soprannaturale. "dal Signore delle Tenebre" così la cellulosa concludeva il messaggio della donna.
"Dovrei smetterla di leggere fumetti" constatò Frank che, con passo lento e deciso, si diresse verso casa.