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Minacce di VitaBuonasera, caro lettore o lettrice che perdi tempo su questo blog. Sarò sincero, devo ammettere che qui c'è veramente di tutto, da riflessioni esistenziali a invettive contro il sistema, dai cuori spezzati ai racconti più fantasiosi che io abbia mai scritto. In ogni caso, tutto questo sono io. Sotto tante facce. Potrei persino risultarti simpatico o tenero, ma la realtà è che, purtroppo, non me ne frega niente. Sono cinico, un pò stronzo, fedele solo alla mia morale, e non bado alla tua analisi psicologica. Non confondere la mia spiritualità e curiosità. Leggi e basta, sennò che diavolo di lettore saresti. Buona perdita di tempo.

sabato 12 luglio 2008

La Notte

Quando il mondo gira, quando la notte cala e il sole scompare all'orizzonte, nascono i sogni.
E il vero pensiero. La notte, si sa, porta consiglio. Fu così che gli scienziati produssero più nelle poche ore dopo il tramonto che nella lunga giornata, sotto il sole cocente.
Il cervello, senz'altro predilige una temperatura fresca, come quella che la brezza notturna porta ogni volta; e ama la freschissima aria, che accarezza la pelle con tocco materno.
La luna, con il suo pallido candore, rinfresca la mente come un ghiacciolo guarisce dal caldo, e i suoi raggi scaldano il cuore, non le tegole.
La solitudine serale è l'ideale per la tranquillità: col sole scomparso il lavoro si ferma, i rumori cessano e si possono udire i più quieti suoni che la natura offre.
La pace della notte.

Quindi, la convincete mia madre che non deve importunarmi quando decido di restare sveglio fino a tardi?

mercoledì 9 luglio 2008

La finestra

La luce dell'alba svegliò il vecchio che dormiva beatamente nel suo letto a baldacchino, ricoperto di gemme preziose e fregi dorati. Lentamente la figura aprì gli occhi e, svegliatosi del tutto, posò i piedi per terra e levò il busto. La vestaglia candida lo copriva per intero e si abbinava perfettamente ai suoi capelli ingrigiti dall'età. Alzandosi in piedi mostrò le sue mani e i suoi piedi, ossuti e pallidi, così come il resto del corpo.
Un servizievole uomo aiutò l'anziano a lavarsi e a vestirsi per la mattinata.
Nella sua mente scorrevano le immagini del suo potere: tanti seguivano il suo verbo, anche se aveva numerosi oppositori. Ma non importava, avrebbe sicuramente governato ancora a lungo.
Mentre consumava la sua regale colazione, pensava a quale parole conferire al popolo quel giorno, in modo da apparire migliore di quello che era, ingannandoli tutti.
Poche ore dopo si cambiò di nuovo d'abito, indossandone uno caratterizzato da innumerevoli particolari preziosi e stoffe costose.
Si portò fino alla finestra, che un servo aveva aperto poco prima per lui: e così il Papa iniziò a parlare ai fedeli presenti nella piazza.

L'ultimo tramonto

Quella sera il tramonto era arrivato presto; nuvole rosse popolavano il cielo estivo, mentre l'orizzonte tranciava a metà il sole. Un enorme disco color arancio che imperturbabile si calava oltre le colline, pronto a far spazio alla luna e alla notte. Le venature gialle e porpora presenti sulle nubi poco a poco sfumavano, trasformandosi in pennellate di blu e azzurro.
Il sole, sempre più debole, lanciava i suoi ultimi raggi di luce contro l'incantevole cittadina che sorgeva nella valle. Era accerchiata dai numerosi rilievi che la proteggevano dai venti e dai turisti, ma la rendevano più buia e meno nota.
Su una montagna nei dintorni, steso su un prato sotto un albero da frutto, un uomo ammirava quello splendido tramonto, inebriato dal profumo delle more, delle pesche, delle albicocche e dei lamponi. Accanto a lui una splendida donna lo accarezzava dolcemente, sussurrandogli parole smielate; i due si avvinghiavano, mostrando alla natura il loro amore.
Qualche centinaio di metri più in là era parcheggiata la sua macchina rosso fiammante, nuova di zecca, che li avrebbe riportati, quella notte, nella loro lussuosissima camera d'albergo nel centro del paesino. E cosa poteva mai valere più di questo paradiso, entusiasmante gioia per i sensi? Semplice, la Vita.
Un paesaggio da sogno, agognato da molti. Così si presentava l'ultimo desiderio di un condannato a morte.

Il giorno dopo la ricca moglie aveva perso tutti i propri averi, ma non importava. Non ci pensava nemmeno: nella sua mente c'era solo lui, lì, seduto sulla sedia: "No, non è giusto" urlava la donna con le lacrime agli occhi, mentre veniva portata fuori dalla stanza dagli agenti.
Subito dopo una scossa percorse tutto il corpo dell'uomo, che possedeva un'espressione al limite del surreale, come un canarino in gabbia di fronte a migliaia di gatti.

E immediatamente, folgorato, si spense. Era morto, per un reato che non aveva mai commesso: Così il mondo mostra a se stesso con quanta crudeltà è capace di sbagliare.

venerdì 4 luglio 2008

Assassino

Risme di carta svolazzavano libere nell'aria, mosse dal ventilatore posto sul soffitto. Parole nere e forti provavano per la prima volta l'ebrezza del volo, planando verso il parquet. La luce del tramonto irraggiava le tegole della casa, illuminando le finestre della mansarda, attraversando i vetri e raggiungendo lo scrittore, chino in una posa inusuale sui fogli erranti.
Gocce rosse, che colavano dalle tempie, cadevano come lacrime sulle ultime pagine del romanzo. L'autore, spirato, piangeva il romanzo ormai vedovo.
Un'ombra furtiva estrasse il coltellino svizzero dalla testa della vittima, pulendolo con un panno. Subito dopo, con certosina pazienza, asciugò il sangue che si era riversato per terra.
Spinta dalla corrente, una pagina colma di accese accuse e denunce decise, si posò davanti al viso dell'assassino.
Pur staccando il foglio con violenza, non riuscì a distogliere lo sguardo da una frase, piena di parole più profonde delle altre e evidenziata da un rigolo di sangue: "..non morirò solo..".
Sulla bocca del criminale si disegnò un sorriso beffardo, compiaciuto.
Fu la sua ultima espressione.
Un colpo secco si conficcò nel suo petto, fracassandogli una costola, trafiggendo due arterie vitali, una parte di polmone e numerosi muscoli.

L'assassino dell'assassino è su tutti i giornali, in tutti gli archivi di polizia, ed è libero. E' vivo. E quando morirà, non morirà solo.