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domenica 26 dicembre 2010
Probabilmente
Probabilmente hai una bella vita, ora. Qualcosa è cambiato, è migliorato. Ora i buchi che prima erano vuoti si sono riempiti, come se la sabbia avesse colmato il barattolo della tua esistenza. E' facile giocare a dadi col destino ogni giorno, ipotizzare, pensare a quel che saresti adesso se le cose fossero andate diversamente. Eppure io ogni giorno lotto perché non ci credo al destino, a quello stesso fato che dovrebbe influenzarci: e qui sta la sottile differenza, la linea sottile che ha diviso come un profondo burrone due persone, tre persone, troppe persone. Mentre tu da quella sorte sei stato schiavizzato io adesso sono libero, appesantito e allibito dalla conoscenza e dalla coscienza che si sono rianimate (o semplicemente nate?) in me. Ora vedo, sospiro e scorgo oltre l'orizzonte la piattezza del tuo mare mentre navigo nella mia burrasca. Sento che la calma è pacifica, desiderabile eppure non proverei più l'ebrezza della brezza. Voglio ancora con tutte le mie forze evitare di naufragare in un mare che non è dolce per niente, ma di cui non disgusto il sale, perché è il sale che mi fa galleggiare. Sò che dovrei essere imparziale adesso, ammettere l'equità delle scelte, ma il mio cervello batte il mio cuore e sa bene che tutto ciò non è ammissibile. La burrasca coglie tutti primi e poi, qualcuno prova a navigarci, altri attendono cruento il loro destino. Addio, naufraga d'esistenza, di scelte e d'impegno, addio. Probabilmente non ci rivedremo più, e sarò lontano quando affogherò, ma lo farò col sapore salato del mare sulla lingua. Con gli occhi chiusi. Probabilmente.
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