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venerdì 8 aprile 2011
Un giorno
Di solito, si pensa al futuro. E' logico, le scelte possono razionalmente influenzare solo il futuro. Non c'è collegamento fra ipotesi e realtà, fra ripensamento e trasformazione di potenza in atto. Tuttavia, ciò non toglie che nel passato si nascondono le fondamenta di ciò che siamo e di ciò che saremo; possiamo vederle, ripensarci, ma le penseremo sempre come banali, scontate, necessarie più che sufficienti al nostro essere, perché siamo ciò che siamo. Ma non è così. Siamo visti e più che giudicati, studiati dal non-io fichtiano, e a volte il non essere coglie dei punti di vista, delle sfumature, delle positività magari, che a noi sfuggono. Nella nostra integrità, siamo frammenti di scelte che ci caratterizzano. E la bellezza di tutto ciò sta nell'eterogeneità e nella giustizia che ogni giorno imprimiamo sul mondo e chissà, che un giorno, qualcuno non apprezzi quello che abbiamo fatto, non per egoismo, ma per una sua scelta ed una nostra giustizia.
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