Karl: Grazie per avermi spiegato come arrivare qui, Coscienza.
Coscienza: Non è nulla.Karl: Eppure non riesco a spiegarmi ancora il mio problema. Medico i sintomi, ma non riesco a curare la malattia.
Coscienza: Beh, è così spesso.
Karl: Forse puoi aiutarmi. E' una strana sensazione, eppure.
Coscienza: Prova a spiegare.
Karl: Hai presente come a volte ci si accorge di stare, senza motivo, ad aspettare qualcosa o qualcuno?
Coscienza: Mh...
Karl: E poi, ti chiedi cosa o chi sia, senza successo?
Coscienza: Beh, sì
Karl: Provi a dimenticarlo, ma riesci solo a perpetuare l'attesa e ti ritrovi ad attendere, comunque, ma con un peso sullo stomaco?
Coscienza: Dell'ansia...
Karl: Già. Ma non è ansia, perché il cervello non collabora, non ho nulla in mente, nulla mi turba eppure provo questo sentimento. Cos'è, secondo te?
Coscienza: E a volte ti ritrovi a guardare le stelle, e il sentimento si rifà vivo?
Karl: Sì...
Coscienza: Succede anche quando guardi le nuvole, vero?
Karl: Ci sei. Puoi aiutarmi?
Coscienza: A te piacciono le nuvole, Karl? E le stelle?
Karl: Le amo.
Coscienza: No, Karl. Tu non ami le stelle. Tu ami. E ciò che ti turba non è nient'altro che amore, inspiegabile ma potente, inconscio ma presente nella tua vita.
Karl: E' fantastico, ma... come risolvo tutto questo, Coscienza?
Coscienza: Sdraiati Karl, e continua a guardare le stelle.
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