Risme di carta svolazzavano libere nell'aria, mosse dal ventilatore posto sul soffitto. Parole nere e forti provavano per la prima volta l'ebrezza del volo, planando verso il parquet. La luce del tramonto irraggiava le tegole della casa, illuminando le finestre della mansarda, attraversando i vetri e raggiungendo lo scrittore, chino in una posa inusuale sui fogli erranti.
Gocce rosse, che colavano dalle tempie, cadevano come lacrime sulle ultime pagine del romanzo. L'autore, spirato, piangeva il romanzo ormai vedovo.
Un'ombra furtiva estrasse il coltellino svizzero dalla testa della vittima, pulendolo con un panno. Subito dopo, con certosina pazienza, asciugò il sangue che si era riversato per terra.
Spinta dalla corrente, una pagina colma di accese accuse e denunce decise, si posò davanti al viso dell'assassino.
Pur staccando il foglio con violenza, non riuscì a distogliere lo sguardo da una frase, piena di parole più profonde delle altre e evidenziata da un rigolo di sangue: "..non morirò solo..".
Sulla bocca del criminale si disegnò un sorriso beffardo, compiaciuto.
Fu la sua ultima espressione.
Un colpo secco si conficcò nel suo petto, fracassandogli una costola, trafiggendo due arterie vitali, una parte di polmone e numerosi muscoli.
L'assassino dell'assassino è su tutti i giornali, in tutti gli archivi di polizia, ed è libero. E' vivo. E quando morirà, non morirà solo.
Welcome!
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3 commenti:
Teso, triste e bello. Bravo.
Improvviso. Pericolante. Onirico.
Bello.
Come ti ho già dimostrato ho saputo far di meglio con la stessa idea ^^
Comunque continua ad esercitarti..
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