In fondo alla sala, nella penombra, sedeva un uomo dall'aria attonita ma seriosa, al punto che lo studente in prima fila era quasi impaurito da quella ermetica figura, simile a un falco che mira la sua preda.
All'inizio non lo aveva notato, ma girandosi intorno ogni tanto, fra un ripasso e uno snack, il ragazzo si era stupito della sua immobilità, della sua fermezza. Col passare dei minuti gli altri scolari avevano iniziato a sedersi frai banchi, ma guardavano con altrettanto sospetto gli ultimi posti, e quell'uomo rimaneva indifferente, come una statua di marmo; e i suoi tratti non venivano nemmeno scalfiti dalla pioggia degli sguardi malevoli e diffidenti che i ragazzi gli lanciavano.
Lo studente in primo banco era a mano a mano sempre più curioso, eroso dal dubbio e dalle ipotesi, mentre nella sua mente prendevano vita le trame dei più incredibili episodi di C.S.I.
Il ticchettio delle lancette lo angosciava ogni secondo di più e così, cedendo alla sua brama di sapere, sconvolto dall'indifferenza di quell'essere, chiuse il quaderno di letteratura, scordò Boiardo, Ariosto e Tasso e con passo deciso e sostenuto si diresse verso di lui.
A poco a poco tutti cominciarono a confabulare e i loro occhi, pervasi da un misto di curiosità e orrore, lo fissarono turbandolo non poco; ma nulla poteva allibirlo più di quello che vide lì in fondo: lo sguardo vitreo del suo professore, con un piccolo foro nella tempia da cui grondava sangue, una pistola sul tavolo e un foglio con su scritto: "La lezione è finita."
2 commenti:
Cristo.
Bello :P .
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