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Minacce di VitaBuonasera, caro lettore o lettrice che perdi tempo su questo blog. Sarò sincero, devo ammettere che qui c'è veramente di tutto, da riflessioni esistenziali a invettive contro il sistema, dai cuori spezzati ai racconti più fantasiosi che io abbia mai scritto. In ogni caso, tutto questo sono io. Sotto tante facce. Potrei persino risultarti simpatico o tenero, ma la realtà è che, purtroppo, non me ne frega niente. Sono cinico, un pò stronzo, fedele solo alla mia morale, e non bado alla tua analisi psicologica. Non confondere la mia spiritualità e curiosità. Leggi e basta, sennò che diavolo di lettore saresti. Buona perdita di tempo.

martedì 14 aprile 2009

Il teatro

In una vita ci si può comportare in tanti modi diversi, un giorno sei una persona e il giorno dopo chissà. Siamo abituati a essere frivoli e incoerenti. Eppure noi siamo sempre noi, non cambiamo, rimaniamo quelli di sempre: ma è difficile scoprirci, rivelarci a noi stessi: c'è chi incontra l'anima gemella e capisce finalmente la sua vera natura, c'è chi vive per i soldi, chi per la gloria, chi ha fondato tutto sul successo, chi sulla gioia e sulla felicità, chi crede in Dio, chi nella guerra e uccide 12 persone in una scuola per evocare il suo idolo, chi vede in un figlio il bene più grande, chi tradisce, chi ama, chi sogna. E poi nella vita di tutti i giorni sono persone apatiche, avare, oppresse, dolci, assillanti, smielate e frivole, incoerenti e bugiarde, pazze e senza speranza, sincere, crudeli, povere, incantevoli: non sempre si è realisti con se stessi, ma non è una colpa. E' veramente difficile capire chi si è, e lo è ancora di più accettarsi senza compromessi.
Io non so come sono e cosa sono, cosa credo di essere, cosa faccio credere di essere. Però quando, sorvolate tante persone, scartati tanti amici, si giunge a una conclusione, scopri anche qualcuno speciale. Una donna, un'amica. Non so per quale motivo, però le mie certezze sono arrivate così. Sono stato crudele, disperato, ironico, folle, adirato, confuso, ma è bastato un gesto, piccolo, insignificante, un misero abbraccio, per rendermi conto di quello che sono; per capire che a differenza di come mi ero comportato, lei sarebbe sempre stata importante. Non so cosa può valere per lei, però in me è qualcosa che vale. E' una chiave di lettura per un romanzo cifrato, un'anima che credevo di aver dimenticato ma che non puoi mai abbandonare sul serio. E quando la ricordi, ritrovi tanto. Ritrovi tutto. E scopri anche.
Non significa nulla quel gesto ma penso, credo, spero. Perché un ti voglio bene è ormai un tabù, un ostacolo da combattere a cui non posso nemmeno aspirare.
Tutto è finzione, siamo solo maschere in un teatrino in cui recitiamo per compiacere più che noi stessi, gli altri. Non siamo nessuno ma è bello far credere a tutti di essere i primi della classe, sbaglio forse? No, non sbaglio. Lo so per certo perché nessuno e dico nessuno può uscire di scena.
Non mi piacciono tanti atti di questo spettacolo, a tratti morboso a tratti crudele. Odio tante persone di questo pessimo palco, odio i loro comportamenti, odio le falsità e le mere viltà mascherate da virtù, cani rabbiosi e ipocriti, nient'altro.
Tuttavia nemmeno io posso. Nemmeno io sono mai uscito di scena.
Ed è normale quindi che tutto ciò a cui ambisco è troppo reale, sincero, troppo lontano dallo spettacolo. Ti rendi conto di quanto sei incapace di fare ciò che ti prefissi, e magari più che dare la colpa agli altri, guardi un po' le tue, di spalle.
Il problema è che non è mai bastato quello che ho fatto. Ci sono sempre incomprensioni, errori, commenti di sfuggita e piccoli dettagli che alla fine, pesano. Come adesso, sarebbe facile pensare che sto criticando qualcuno: e invece no. Il problema qui sono io, ed è per questo che non ti ho mai fatto capire nulla, tanto meno chi fossi io e quanto tu sia importante per questo semplice Io. Per una volta sarò sincero, con me stesso, con tutti, più per la voglia di urlarlo che per il desiderio di dire le cose come stanno, lo dirò: "Ti voglio bene". E sparirà, in un commento, in una smorfia, un post come tanti fra troppi; ma per una volta confido di aver fatto lo mossa giusta.
E poi mi siedo, mi rilasso. E mi rassegno.

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