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Minacce di VitaBuonasera, caro lettore o lettrice che perdi tempo su questo blog. Sarò sincero, devo ammettere che qui c'è veramente di tutto, da riflessioni esistenziali a invettive contro il sistema, dai cuori spezzati ai racconti più fantasiosi che io abbia mai scritto. In ogni caso, tutto questo sono io. Sotto tante facce. Potrei persino risultarti simpatico o tenero, ma la realtà è che, purtroppo, non me ne frega niente. Sono cinico, un pò stronzo, fedele solo alla mia morale, e non bado alla tua analisi psicologica. Non confondere la mia spiritualità e curiosità. Leggi e basta, sennò che diavolo di lettore saresti. Buona perdita di tempo.

martedì 9 febbraio 2010

Direzioni.

E' interessante scoprire in un giorno di febbraio che la metro A, in alcuni tratti del suo percorso, esce allo scoperto, fuori dalle viscere della terra. Passa sopra un ponte, sopra il Tevere, e i raggi del tramonto illuminano il vagone, abituato al freddo e triste colore delle lampade al neon.
Eccoci qui, al di sopra di quei cunicoli che sono i meandri di Roma, i tunnel sotterranei della notte artificiale; ma qualcosa nell'aria è differente.
Nessuno intorno a me è stordito, sconvolto, sembrano tutti sapere bene dove si trovano e continuano imperterriti nelle loro azioni: leggono il giornale, ascoltano musica, sbirciano in giro.
Eppure io sento che c'è qualcosa di diverso: rimango allibito e contemporaneamente incantato dalle rive del fiume, dalle rotaie che si affiancano alla carreggiata, come in un sogno.
Al flebile ma costante rumore del moto si aggiunge poi la rincuorante, meccanica ma affezionata, voce dell'annuncio, e colgo di essere giunto alla fermata di Lepanto.
Oh sì, Lepanto, direzione Battistini, il nord di Roma.
Il nord di Roma.
Ecco cosa cazzo c'era di diverso, io dovevo andare ad Anagnina.
Scendo di corsa e vado a cambiare binario, mentre maledico quella infima e intricata città.
E so che di sicuro perderò la coincidenza.


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