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Minacce di VitaBuonasera, caro lettore o lettrice che perdi tempo su questo blog. Sarò sincero, devo ammettere che qui c'è veramente di tutto, da riflessioni esistenziali a invettive contro il sistema, dai cuori spezzati ai racconti più fantasiosi che io abbia mai scritto. In ogni caso, tutto questo sono io. Sotto tante facce. Potrei persino risultarti simpatico o tenero, ma la realtà è che, purtroppo, non me ne frega niente. Sono cinico, un pò stronzo, fedele solo alla mia morale, e non bado alla tua analisi psicologica. Non confondere la mia spiritualità e curiosità. Leggi e basta, sennò che diavolo di lettore saresti. Buona perdita di tempo.

lunedì 18 febbraio 2008

Lacrime d'amore, lacrime di coccodrillo

Come secondo tema, dopo la religione e quel miscuglio di frasi che ho postato, denominato "articolo", penso che un ottimo argomento su cui discutere sia l'amore.
E poi ho una storia da raccontare.

Non l'amore platonico, tantomeno un amore che riguarda me, nemmeno un amore per un argomento, come scusi, signore con la barba bianca laggiù? "zi, Amore per Dio"? Chiuda quella boccaccia e legga in pace; dicevo, un amore che riguarda due persone, che chiameremo per gioia dei palindromi Otto e Anna, un ragazzo e una ragazza che si amano, ma non lo sanno.

Sì. Il tema fondamentale è che non lo sanno. Parlando io come voce narrante, se avete studiato un minimo di narrativa, saprete che io sò più dei protagonisti. Non sono onniscente, ma in questa materia ci vado vicino ecco.
Otto ama Anna (viva le figure retoriche tristemente note), solo che non è sicuro. Potrebbe dichiararsi all'amata, ma un pò "ha paura" (parole testuali di Otto, di significato sconosciuto) e si preoccupa per cosa dovrà fare dopo, chessò, con quali ragazze potrà parlare, i limiti. Come gli ho già detto una volta, forse dovresti prima pensare al lato positivo, per quello negativo c'è tempo.

Anna ama Otto, ma chiaramente è la donna, e anche lei ha due ottime motivazioni per non manifestare il suo amore. La prima è che lei è la donna e giustamente dice che non vuole dirlo lei, perchè nella visione cavalleresca non è certo la donna a dichiararsi. Inoltre ammette che anche lei "ha paura", non saprebbe cosa fare dopo ed è confusa e stressata.

Ovviamente non me ne sono stato con le mani in mano, sono bastardo sì, ma di fronte a queste situazioni sono un pezzo di pane. Ho provato (e non da solo) ad aiutare i due innamorati, ma niente. Forse la paura, forse l'indecisione, li ha sbriciolati e con tutte le occasioni che hanno avuto non si sono mai detti nulla. Nulla. Continuano a vivere da ottimi amici e simil-amanti, ma niente di ufficiale.

Il lato sconcertante è anche che si lamentano (privatamente sia chiaro), dicendo che l'altro non si decide o che loro non hanno il coraggio, vorrebbero stare insieme ma non riescono, non possono.
A questo punto mi viene da dire: Lacrime d'amore o Lacrime di coccodrillo?

PS: la fine del racconto non c'è. Non sò come andrà a finire; se avete idee postate pure
PPS: qualsiasi commento pessimista, trucido o vagamente religioso verrà eliminato seduta stante. O un pò dopo.

Edit. Dimenticavo.

Otto: "Anna, io ti amo."
Anna: "Anche io."
Otto: "..."
Anna: "..."
Otto: "Ci baciamo?"
Anna: "Dopo."
Otto: "..."
Anna: "Scherzavo."

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