Simpatica, veramente simpatica come festa. La festa dell'amore, dei cuori in vetrina, delle scatole di cioccolatini e dei mazzi di fiori, della sorpresa romantica al mattino e la cenetta al lume di candela la sera, delle passeggiate per i viali, per stare soli e romanticamente uniti.
Il problema è che qualcuno ancora ci crede a questa favoletta, come d'altronde si crede anche ai film, ma questa è un'altra storia.
Vediamola sinceramente: è la ricorrenza dell'ipocrisia e la sagra del consumismo, una crudele realtà e una triste cupidigia mascherate sotto forma di un bel sentimento; e anche tante belle parole, cari "ti amo" di dubbia sincerità, baci futili. Il che non darebbe fastidio a nessuno, se almeno si evitasse di celebrare il tutto come il culmine dell'amore, dei sentimenti. Regali a tutta birra per farsela dare dalla propria fidanzata.
La festa dell'amore, quello vero, è tutti i giorni, stupida ricorrenza canonica. Come se l'amore si misurasse in gradi, poi.
Fatevi un favore, evitate di prendervi in giro. Anche perchè, senza troppa crudeltà, il giorno di San Valentino potrebbe concludersi in un semplice dialogo.
Lui (Va a casa della sua lei): Ciao amore.
Lei (Baciandolo): Ciao.
Lui: Ti ho portato dei fiori.
Lei: Grazie.
Lui: E anche una scatola di baci perugina!
Lei: Buoni.
Lui: Sono contento che ti piacciano...
Lei: ...
Lui: Senti, lo facciamo qui o in camera da letto?.
Auguri, per ieri.
Welcome!

Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento