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Minacce di VitaBuonasera, caro lettore o lettrice che perdi tempo su questo blog. Sarò sincero, devo ammettere che qui c'è veramente di tutto, da riflessioni esistenziali a invettive contro il sistema, dai cuori spezzati ai racconti più fantasiosi che io abbia mai scritto. In ogni caso, tutto questo sono io. Sotto tante facce. Potrei persino risultarti simpatico o tenero, ma la realtà è che, purtroppo, non me ne frega niente. Sono cinico, un pò stronzo, fedele solo alla mia morale, e non bado alla tua analisi psicologica. Non confondere la mia spiritualità e curiosità. Leggi e basta, sennò che diavolo di lettore saresti. Buona perdita di tempo.

sabato 30 maggio 2009

Gli scrittori

Credo che ci siano sulla terra tre tipi, di base, che scrivono, ognuno di loro per un motivo diverso, spesso diametralmente opposto.

Il primo è lo scrittore depresso, il più noto soprattutto agli occhi dello studente medio, in quanto una buona percentuale (circa il 90%) degli autori studiati durante il liceo e/o le medie (ops, volevo dire secondarie inferiori) è di questo tipo, il poeta malinconico e assillante che tormenta i ragazzi con le sue turbe psichiche incomprese.
Ma questo scrittore non è confinato nei libri di scuola, è una tipologia che si ritrova spesso anche nei blog, nei libri più disparati, nelle librerie degli psicologi o nei cassetti dei teenager, a seconda della sua capacità di scrivere e dei temi trattati.
Questi temi tuttavia esteriormente sono vari, dall'amore alla morte, ma nel nocciolo si possono ricondurre sempre alla tristezza e al disprezzo di una situazione o della vita in generale (sempre a seconda della gravità dell'autore).
E' una fase che può essere temporanea o durare eternamente (vedi Leopardi), ma a volte conduce a risultati apprezzabili, soprattutto se il lettore cerca di eludere il contenuto Emo del testo.

Il secondo è lo scrittore nonsense, etichettato anche dagli intellettuali più snob come "scrittore futile e incapace di produrre qualcosa di apprezzabile".
E' caratterizzato dalla produzione di testi apparentemente pieni di contenuti artistici e metaforici anche di alto livello, ma qualora ne riusciste a individuare uno, sappiate che avete commesso un errore: uno scrittore nonsense non produce mai qualcosa di sensato, figurarsi con un doppio senso.
Le sue opere sono spesso ottime dal punto di vista stilistico, in quanto non subordinate ad un pensiero secondario di livello contenutistico, e anche perché è proprio nella forma che si esprime l'idea dell'autore: qualsiasi idea infatti risiede completamente nella struttura, nelle parole, negli accostamenti di parole (e non nelle metafore).
Il contenuto è vuoto, ma è sempre presente un tema dominante, spesso ben delineato e riconducibile a qualche tematica dei Depressi o degli Allegri, ma ha il solo compito di offrire un pretesto per scrivere.
Spesso i testi lasciano senza parole il lettore, che si trova solitamente confuso e spaesato, ma, attenzione, mai allibito: sono testi che suscitano più il sorriso (melanconico o allegro non ha importanza) che il pianto.

Infine vi è lo scrittore allegro, che non corrisponde necessariamente con l'autore comico: mentre quest'ultimo è capace anche di velare dietro alle sue battute una visione profondamente pessimistica della vita, il primo può anche celare dietro un'ironia arguta e sottile un sorriso divertito.
Solitamente è uno scrittore felice, che si propone di comunicare con i suoi brani concetti di tutti i tipi in chiave ironica, sarcastica, ma non obbligatoriamente: la caratteristica è che trasmette sentimenti positivi sia utilizzando uno stile adeguato (come nel caso dell'autore comico, vedi Benni), sia criticando una determinata realtà (vedi Ariosto): per cui, per quanto possa essere analizzato, l'unica vera conclusione è che il suo lavoro è un lavoro allegro.
Per quanto riguarda i temi, cerca di non soffermarsi su nessuno di essi, e ne racchiude molteplici nei suoi brani, ognuno commentato con un velo di ironia.

In conclusione, vi sono molti più tipi di scrittori, ed è chiaramente impossibile descriverli tutti, ma questi tre macro gruppi sono una buona approssimazione e permettono di inquadrare nei loro sottoinsiemi (ma anche unioni, perché molti di loro hanno caratteristiche ben più sfumate) gli autori di cui state per leggere qualcosa.

P.S.: Io vorrei rientrare negli ultimi, tentando di scrivere come i secondi ma producendo più spesso contenuti tipici dei primi.

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