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Minacce di VitaBuonasera, caro lettore o lettrice che perdi tempo su questo blog. Sarò sincero, devo ammettere che qui c'è veramente di tutto, da riflessioni esistenziali a invettive contro il sistema, dai cuori spezzati ai racconti più fantasiosi che io abbia mai scritto. In ogni caso, tutto questo sono io. Sotto tante facce. Potrei persino risultarti simpatico o tenero, ma la realtà è che, purtroppo, non me ne frega niente. Sono cinico, un pò stronzo, fedele solo alla mia morale, e non bado alla tua analisi psicologica. Non confondere la mia spiritualità e curiosità. Leggi e basta, sennò che diavolo di lettore saresti. Buona perdita di tempo.

mercoledì 27 maggio 2009

Il solito tramonto

Sugli scogli della Cornovaglia il sole batteva forte e riscaldava le pallide pietre, il limpido mare e i prati verdi. Lì seduto c'era Edward, con le gambe piegate e le braccia incrociate, come chi aspetta il momento giusto per alzarsi; i suoi occhi ammiravano l'enorme distesa azzurra e i suoi vivaci riflessi, mentre la brezza scuoteva gli steli dei fiori e accarezzava i sassi marmorei.
Grazie a quel fruscio Edward ricordava i pomeriggi passati assieme alla sua famiglia, o le meravigliose serate con i suoi amici; ma erano tutti vecchi ricordi, troppo vecchi per essere ancora vividi nella sua mente: e ora aveva solo delle brevi visioni, immagini sfocate che non gli trasmettevano più nulla.
Il sole cominciava a calare sull'orizzonte, ed Edward non si era mosso di un millimetro; solo i suoi lunghi capelli venivano mescolati dal vento e i suoi vestiti ormai a brandelli ondeggiavano inquieti.
Nella sua testa apparivano volti confusi, come sculture erose dalle intemperie, levigate dal fiume del tempo; e così le loro azioni, i loro gesti perdevano di significato, così i loro nomi sembravano svanire, così le loro parole divenivano sconnesse e scollegate, come l'audio di un vecchio film su pellicola.
Ora era solo, solo su quegli scogli, solo senza nessuno. Non c'era più nessuno, e lui non sapeva perché: era tornato a casa, un giorno, e si era incuriosito nel vedere la strada sgombra dove solitamente regnava il traffico; ma non c'era anima viva nemmeno nelle vie, nei negozi, nelle abitazioni, per strada o nei boschi, in mare o sulla terra.
Erano passati tanti anni da quel giorno terribile, e più i giorni passavano più nel suo cuore la vita diventava futile, dolorosa e straziante.
Adesso il sole stava scendendo, oltre l'orizzonte, mentre Edward ammirava il tramonto in tutto il suo splendore, la sua armonia di colori, armonia che ormai il mondo aveva perso; e quando il sole era quasi scomparso del tutto, Edward sentì che il momento era arrivato, inspiegabilmente. Si alzò, senza fretta, mentre il tremolio delle onde in lontananza smussava il netto profilo del sole, continuando a fissare il mare, e scomparve. Anche lui. Per sempre.

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