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Minacce di VitaBuonasera, caro lettore o lettrice che perdi tempo su questo blog. Sarò sincero, devo ammettere che qui c'è veramente di tutto, da riflessioni esistenziali a invettive contro il sistema, dai cuori spezzati ai racconti più fantasiosi che io abbia mai scritto. In ogni caso, tutto questo sono io. Sotto tante facce. Potrei persino risultarti simpatico o tenero, ma la realtà è che, purtroppo, non me ne frega niente. Sono cinico, un pò stronzo, fedele solo alla mia morale, e non bado alla tua analisi psicologica. Non confondere la mia spiritualità e curiosità. Leggi e basta, sennò che diavolo di lettore saresti. Buona perdita di tempo.

lunedì 16 novembre 2009

Riflessioni sulla scrittura, l'amore e tutto quanto #1

Effettivamente credo che ci siano ben pochi motivi per cui uno scriva, nelle loro infinite sfumature questo sì, ma le basi sono sempre quelle: una persona può scrivere perché è incazzata, detto molto semplicemente, ovvero prova disappunto per ciò che si trova davanti e con ira o fantasia vi si avventa contro, ce ne sono di modi di scrivere che fanno al caso loro, e inveiscono, si ribellano, insomma manifestano. Oppure hanno delle domande, che spesso sono causate dai problemi, che sono a loro volta fonti di infelicità, un tormento interiore che di smetterla non vuole saperne, e fruga nell'animo rimestando dolori e follia. Non escludo che i due fenomeni possano esseri complementari, ma uno dei due mi sembra proprio essere necessario, a meno che non si parli di redattori di rubriche di gossip o recensori, censori e ipocriti in cerca di successo, che "scrivono" quanto un cane miagola.
Ecco io rientro ampiamente nella seconda categoria, considerando che per molti blogger la logica di base è proprio questa, comunicare emozioni personali evitando di annoiare i lettori alla seconda sillaba.
Mi domando ora, perché la fonte di ispirazione più grande sia proprio l'infelicità che ci attanaglia, la tristezza profonda che l'uomo comprende solo quando prova; a sostegno di tutto ciò potrei elencarvi l'infinita lista di poeti, scrittori, filosofi, sceneggiatori e commediografi con gravi problemi di interazione sociale e drammi psicologici notevoli, ma chiunque ne conosce almeno uno, quindi evito.
A questo punto mi sorge spontaneo domandarmi perché la gente soffra per amore più di quanto possa soffrire per altri motivi. La passione, irrazionale, infelicità incomprensibile, è la sua causa, ma è davvero complicato dare una giustificazione all'amore: è veramente senza senso, così nonsense che mi stupisce il fatto che non sia la base della corrente nonsense inglese.
E così come chi trova l'amore, forse si rattrista un pò, perché smette di provare l'istinto per scrivere che prima aveva, la fantasia del pensiero, della riflessione, l'equilibrio fra irrazionale passione e logica ragione, allora chi non lo trova non può far altro che scrivere, perché si ha sempre qualcosa da dire, qualcosa di sincero e umano che in fin dei conti, è pensare, è vivere.
E stanotte scrivo, mi dilungo in questo post, a cui come avrete genialmente intuito dal titolo, ne seguiranno altri, perché provo un grande senso di "vaffanculo" nei confronti del mondo.
Ma c'è di peggio e da inguaribile ottimista, nemmeno questo mi butta giù.
Così, come fanno tanti di voi, come fanno innumerevoli scrittori prima di andare a letto, in metro, in un salone di un albergo, per liberarsi, per capire se stessi, per empatia, per dissenso, perché esistono e ne sono consapevoli,
Scrivo.

4 commenti:

SCIUSCIA ha detto...

Continuo a ritrovarmi nelle tue parole.

Unknown ha detto...

E' un (per quanto strano) piacere, non essere soli.

Injo ha detto...

Si soffre più d'amore che d'altro perchè, tra le emozioni della nostra anima egocentrica, è la più travolgente, la più personale, la più resistenze. Le idee possono cambiare, le cose possono cambiare, le situazioni possono cambiare, ma l'amore resta indelebile perchè si fissa l'immagine nella mente e sopravvive autoalimentandosi, raffinandosi ogni volta che ci pensiamo, migliorando nel tempo fino a divetare un simulacro di divina perfezione dell'amore originale. E l'amore ci fa sentire desiderati ed importanti per qualcun'altro, ci fa sentire oggetto del desiderio, ci rende il Dio agli occhi di qualcuno a cui teniamo. E qui l'egoismo entra in gioco, ci fa godere del potere e dell'importanza che assumiamo agli occhi non di uno qualunque ma di chi è anche per noi importante ed essenziale. Non c'è da stupirsi che sia il sentimento che più faccia soffrire, una volta non ricambiato, una volta sfumato, una volta infranto.

Credo d'aver scritto più del dovuto.

boga ha detto...

Commento cinico quello di Injo. Ma giusto.
L'amore è un qualcosa che contempla tutte le emozioni: ci fa stare bene, ci fa soffrire, ci fa provare invidia e voglia di vendetta.
Ma sopratutto è un qualcosa che ci rende meno soli. Perchè, per quanto possiamo apprezzare la solitudine e lo starcene per i fatti nostri, abbiamo tutti paura di ritrovarci a quarant'anni soli. Senza nessuno con cui svegliarci accanto la mattina.
L'amore quindi ci permette di stare meno soli quindi di allontanare almeno una delle nostre tante, troppe, paure.