Giovedì 17 Gennaio. Victor era appena nato e la vita davanti a lui era ancora trasparente e limpida. Era semplice, pulita e chiara, come una forma di creta, pronta per essere modellata dalla fantasia dell'artista.
Come nessuno mai ci racconta, appena nati i nostri futuri possibili, le innumerevoli pieghe spazio-temporali che la maglia della nostra vita può creare, ci vengono mostrati sotto forma di fotoriassunti.
C'è chi vede la propria morte, ucciso dalla mala, chi vede l'amore in un fiore, lo sfortunato che si dispera in continuazione, il ricercatore di felicità nel mare.
Rimembranze anticipate di un destino scelto dalle nostre azioni.
Ma non hanno nessuna importanza i ricordi, per questo ce li dimentichiamo: il nostro futuro viene deciso così dalla nostra scelta, dalla nostra presa di posizione rispetto a ciò che ci circonda, preferendo un gesto ad un altro, una via ad un'altra.
Victor era molto piccolo, nato in un mondo dove le opzioni sono poche: ma la sua scelta era già iscritta nella voglia che aveva sulla fronte.
Voglia di felicità.
Già.
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