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Minacce di VitaBuonasera, caro lettore o lettrice che perdi tempo su questo blog. Sarò sincero, devo ammettere che qui c'è veramente di tutto, da riflessioni esistenziali a invettive contro il sistema, dai cuori spezzati ai racconti più fantasiosi che io abbia mai scritto. In ogni caso, tutto questo sono io. Sotto tante facce. Potrei persino risultarti simpatico o tenero, ma la realtà è che, purtroppo, non me ne frega niente. Sono cinico, un pò stronzo, fedele solo alla mia morale, e non bado alla tua analisi psicologica. Non confondere la mia spiritualità e curiosità. Leggi e basta, sennò che diavolo di lettore saresti. Buona perdita di tempo.

mercoledì 14 ottobre 2009

L'Indifferenza

L'indifferenza è un sentimento piuttosto particolare, e lo è ancor di più quando ti accorgi che accompagna la tua vita e ti domandi da dove diavolo sia sbucato fuori, solo che non lo sai, non lo puoi sapere perché fa così, l'indifferenza, un giorno non ce l'hai e il giorno dopo ti ritrovi cinico e distaccato.

A dire la verità, non lo ritengo neppure un male, insomma: fino a quando ti evita di roderti l'anima per qualsivoglia motivo, non ci trovo nessun problema, anzi, si rivela essere una preziosa arma necessaria a combattere la vita quotidiana a colpi di accettazione e menefreghismo.
È vitale in particolare quando riesci a sopravvivere in un colpo solo a drammi fisici (come la tua salute che si è appena presa una vacanza per le honolulu e ti abbandona nel bel mezzo del giro delle influenze) e psicologici (come il tuo cuore che non ha ancora capito un cazzo di cosa deve fare con le donne), lì ti accorgi davvero di non poterne, di non volerne più fare a meno.

Sia chiaro, non sto elogiando il tipo che sta sdraiato tutto il giorno domandandosi che scusa inventarsi oggi o il bastardo di serie A che se ne frega dei tuoi problemi: è diverso.
L'indifferenza è fredda, ma non vuol dire che la tua vita lo sia. E' solo che ci metti di meno a smaltire rabbia, passioni e rotture di cazzo che altrimenti ti attanagliano il cervello tutto il giorno rovinandoti altre ventiquattro ore della tua preziosa esistenza, i problemi non ti straziano e magari sei abbastanza lucido da fare qualcos'altro, intendendo con altro un'attività con un grado di utilità per te stesso barra per il mondo maggiore di un pisolino in poltrona. E magari li risolvi, i problemi.

Poi non so, io preferisco il vivere al pensare.

2 commenti:

Injo ha detto...

Sbagli, vivere È pensare.

Unknown ha detto...

Non era in quel senso. Parlo del pensare visto come alternativa al vivere, quello non mi piace. Sono due cose strettamente collegate.