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Minacce di VitaBuonasera, caro lettore o lettrice che perdi tempo su questo blog. Sarò sincero, devo ammettere che qui c'è veramente di tutto, da riflessioni esistenziali a invettive contro il sistema, dai cuori spezzati ai racconti più fantasiosi che io abbia mai scritto. In ogni caso, tutto questo sono io. Sotto tante facce. Potrei persino risultarti simpatico o tenero, ma la realtà è che, purtroppo, non me ne frega niente. Sono cinico, un pò stronzo, fedele solo alla mia morale, e non bado alla tua analisi psicologica. Non confondere la mia spiritualità e curiosità. Leggi e basta, sennò che diavolo di lettore saresti. Buona perdita di tempo.

domenica 11 ottobre 2009

Solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora

Mi sono rotto i suddetti fondamentalmente di due tipi di persone.

I primi sono quei nichilisti, cinici, bastardi che hanno perso ogni fiducia nella vita, nell'amore, ogni speranza di tirare avanti e si rassegnano nei modi più diversi, come quelli che si concedono all'egocentrismo più sfrenato; per fare un esempio i classici emo da facebook, ma anche tutti quelli che si dichiarano alternativi solo per poi non esserlo e rituffarsi a capofitto nella massa dei depressi cronici grazie al loro autosabotaggio, alla incapacità di capire che se in tanti periodi della storia ci sono stati depressi, disadattati, demoralizzati, è solo perché lasciare trasudare le proprie delusioni in scritti, opere, azioni, movimenti e guerre è il metodo numero uno per opporsi a queste, per risollevarsi; quindi la prossima volta che mi viene incontro un triste ometto dalla faccia pallida, sconfortato da un motivo possibilmente futile, in modo che il mio destro sia ancora più carico del destro che avrei già voluto tirargli, e stenderli a terra in un baleno urlandogli poi frasi rabbiose giusto per aggiungerci il carico da novanta.

I secondi sono quelli che si credono ottimisti, fiduciosi solo perché hanno ottenuto qualcosa che in realtà cos'è? Non è nulla, è questa la verità; mi da fastidio che si scambi qualcosa di valore infimo con i grandi successi che riempono la vita che di solito è un misero barattolino di vetro, un salvadanaio di coccio, fragile quanto capiente. E mi da fastidio la rassegnazione di fronte alla prima occasione, la mancanza d'entusiasmo per qualcosa che invece dovrebbe essere grande, ma è ovvio, se tutto viene preso alla leggera, alla leggera rimane. E così si scambiano le cose, e l'insignificante, il futile diventa grande, importante, magistrale, una pagliuzza di pirite scambiata per oro in un lago dell'Alaska.

Insomma, un pò d'entusiasmo, e intendo sano entusiasmo per ciò che dovrebbe entusiasmare santo dio, non farebbe male a nessuno.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma vivi e lascia vivere!!

Unknown ha detto...

Ecco, segui il tuo precetto e non rompere i coglioni. Dai, su. :) Un abbraccio caloroso.